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martedì 27 novembre 2007

Tutto qui Zero? Non ci possiamo credere di Undicisettembre

Il video Zero di Giulietto Chiesa e Franco Fracassi contiene talmente tante affermazioni errate o false (molte delle quali ripudiate persino dai complottisti), e talmente tante stupidaggini e lacune (nessun riferimento al Volo 93, il WTC7 citato solo di striscio), che riteniamo improbabile che la versione presentata alla Festa del Cinema di Roma sia quella definitiva.

Fino a questo punto, Zero è stato visto da pochissime persone. L'annunciata distribuzione del DVD di Zero ai giornalisti latita da settimane, per non parlare dell'ipotetica uscita nelle sale. Né vi sono state le annunciate proiezioni a tappeto "nei circoli culturali, nella case del popolo, nelle scuole, nei circuiti Arci" promesse da Chiesa (La Stampa, 25/10/2007, pagina 48).

Pertanto crediamo sia opportuno pubblicare il testo commentato, la traduzione e la descrizione integrale di Zero, affinché ognuno, complottista o semplice curioso, possa conoscerne e valutarne le affermazioni e i contenuti.

Questa pubblicazione consentirà inoltre a chiunque di confrontare la versione presentata alla Festa del Cinema con quella che verrà diffusa in seguito e rilevare eventuali differenze.

I contenuti di Zero, forniti in parte da elementi interni alla produzione e verificati durante le proiezioni pubbliche del video, sono scaricabili gratuitamente, insieme alle Zerobubbole scritte e pubblicate fin qui da Undicisettembre, come documento PDF intitolato Zeuro. Il documento è liberamente duplicabile e distribuibile.

Abbiamo scelto questo titolo provocatorio perché riteniamo scandaloso che un video che, secondo le dichiarazioni dei suoi autori, ha un valore di ben 500.000 euro contenga oltre 60 errori, molti dei quali sono incredibilmente dilettanteschi e scardinano completamente la credibilità delle affermazioni di Chiesa e Fracassi sull'11/9. Lo riteniamo scandaloso non solo nell'ottica dello sbufalamento delle teorie complottiste, ma anche dal punto di vista degli investitori di Zero che confidavano in un lavoro qualitativamente ineccepibile, vista la spesa e la professionalità dei suoi garanti e autori.

Si tratta infatti di errori basilari che non solo rendono nulle le possibilità di ritorno economico per l'azionariato popolare che ha finanziato Zero, ma tradiscono per omissione l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica per riaprire le indagini sull'11/9. Zero è talmente debole, annacquato, indeciso e contraddittorio nelle sue affermazioni che scontenterà anche i complottisti, una volta che ne avranno scoperto i contenuti.

Ecco alcuni di questi errori:
  • il foro nella facciata del Pentagono non è largo "cinque metri" come dice Zero, ma ben 35, come documentano le foto, e quindi un Boeing 757 (largo 38 metri) ci sta.
  • Le difese antiaeree al Pentagono non esistono (basta guardare le foto aeree) e sono inventate di sana pianta, tanto che Zero deve ricorrere a un cartone animato per mostrarle.
  • Zero dichiara che i dirottatori sono ancora vivi, ma non mostra le loro foto, che chiarirebbero che le persone ancora in vita sono semplicemente degli omonimi dalle fattezze ben diverse da quelle dei dirottatori.
  • Zero afferma che un video delle telecamere aeroportuali è stato mostrato come prova che i terroristi si imbarcano a Boston sugli aerei da dirottare, ma che questa prova è falsa, perché il video riguarda invece un altro imbarco, a Portland: invece è falsa l'accusa di Zero, pronunciata da Moni Ovadia, perché il video è indicato negli atti ufficiali (processo Moussaoui) proprio come una ripresa dell'imbarco a Portland.
  • Marina Montesano dice che due dei piloti dirottatori furono definiti "scemo e più scemo" dal loro istruttore Rick Garza: è falso, perché Garza usò quella definizione per due dirottatori che non pilotarono gli aerei.
  • William Rodriguez afferma che il Rapporto della Commissione 11/9 non cita la sua testimonianza di esplosioni. Ma non dice che la sua testimonianza è invece riportata fedelmente nel rapporto del NIST.
  • David Shayler afferma che i nomi dei dirottatori non sono presenti nelle liste dei passeggeri. Falso: sono assenti dalla lista delle vittime, ma sono in quella separata dei dirottatori. E i loro nomi compaiono eccome sulle liste d'imbarco.
  • Sempre Shayler dice che non c'è DNA arabo nei rapporti di medicina legale sui cadaveri del Pentagono. Falso: gli esami hanno rilevato cinque DNA non compatibili con quelli degli altri passeggeri.
  • Marina Montesano racconta l'aneddoto del dirottatore contadino: Mohammed Atta avrebbe visitato il dipartimento dell'agricoltura USA, chiedendo un prestito per comperare un aereo in cui mettere un "grosso serbatoio chimico" e minacciando di tagliare la gola alla funzionaria che glielo negava. Poi, come se nulla fosse, nello stesso ufficio, Atta avrebbe chiesto informazioni sul sistema di sicurezza delle Torri Gemelle. Le ha chieste al dipartimento dell'agricoltura? Dopo aver minacciato di tagliare la gola a un'impiegata? Non solo: poi avrebbe cercato di "acquistare un poster del Pentagono che si trova sui muri dell'ufficio". E da quando il dipartimento dell'agricoltura ha poster del Pentagono sui muri? A nessuno degli autori di Zero questa storiella è sembrata almeno un tantinello ridicola e implausibile?
L'analisi dettagliata del resto di Zero verrà aggiunta alle successive edizioni del documento PDF Zeuro quando sarà disponibile la versione definitiva del video.
da undicisettembre.blogspot.com
Grazie a attivissimo.blogspot.com

Cepu

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