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lunedì 24 settembre 2007

Tutti ne parlano, ma nessuno lo invita!

Dall'8 settembre scorso in tutte le trasmissioni di approfondimento, culturale o politico, non si fa altro che parlare del V-Day e di Beppe Grillo.
Si mandano in onda servizi, riprese della manifestazione bolognese, interviste al comico genovese regisstrate prima e dopo il suo intervento sul palco...
Tutti gli intervenuti sono invitati a sviscerare il Grillo-pensiero, cosa vuole dire, a chi e' rivolto il suo messaggio, eccetera.
Tutti ne parlano, ma nessuno lo invita in diretta in trasmissione!
Potrebbero togliersi tutte le curiosita' chiedendo al diretto interessato.
Paolo Bonolis ha intervistato Donato Bilancia, il killer dei treni.
Altri lo hanno fatto con Anna Maria Franzoni, condannata anche in appello per l'omicidio del figlioletto (non sono giustizialista, anzi leggendo l'arringa del difensore Avv. Carlo Taormina, sono convinto del contrario: meglio un colpevole fuori che un innocente in carcere).
Altri ancora hanno fatto lo scoop per intervistare Tommaso Buscetta.
Saverio Lodato ha pubblicato un libro con l'intervista a Giovanni Brusca.
L'elenco potrebbe essere immenso...
Come mai nessuno ha il coraggio di farlo con Beppe Grillo, in fondo non ha ancora ucciso nessuno.
Nicola

dal Blog di Beppe Grillo - I partiti e i condannati - 23 settembre 2007

24 condannati in via definitiva ci rappresentano. Nessuno di loro, dopo l’otto settembre, ha fatto un passo indietro. Si è dimesso. Chi lo avesse fatto sarebbe diventato un eroe, il precursore di una nuova politica. Che ha radici in parole dimenticate: morale, etica, giustizia. Che si ispira a servitori dello Stato come Ambrosoli, Borsellino, Falcone, Livatino, Chinnici, Dalla Chiesa.
Ci sono state altre stagioni della politica, migliori di questa. Vi immaginate Moro, Berlinguer, De Gasperi eletti in Parlamento condannati per estorsione, banda armata o tangenti?
Ho gridato che bisogna distruggere i partiti. Quelli che rappresentano gruppi di potere e appetiti forti. Lontani dai cittadini, ma vicino alle municipalizzate e alle banche, ad appalti e inceneritori.
Chi ha eletto i magnifici 24? I segretari di partito, non i cittadini a cui è stato negato il voto di preferenza con un piccolo golpe. Una dozzina di persone ha deciso per tutti.
Si chiama oligarchia, non democrazia.
Se i condannati sono l’effetto, le cause sono i capi dei partiti e per questo vanno giudicati.
Berlusconi è primo assoluto con 10 condannati netti, il 40% del totale.
Seguono distaccati Bossi con 3 condannati e, a pari merito, Casini e Fini con 2 condannati.
Vi è infine un gruppone formato da RNP, PRI, Nuovo Psi, Margherita, DS, Dc-Psi e PRC con 1 condannato.
Il capo azienda di Forza Italia ha detto che i suoi elettori mi considerano la peggiore costola della sinistra. Non mi offendo. Mi hanno dato del fascista, di uno di sinistra che parla con un linguaggio di destra, del neo qualunquista, del delinquente, del terrorista. Mi metta dove gli pare.
Alle prossime elezioni aumenti però i condannati nella sua lista, li porti al 100%. Tra amici e conoscenti dovrebbe farcela.
Beppe Grillo

domenica 23 settembre 2007

Orologio

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"Libero" volo da clementemastella.blogspot.com - 15 settembre 2007

Ho ricevuto molte proteste e molti commenti. Molti insulti. E credo che sia comprensibile l'indignazione che accompagna una notizia sbagliata e data in un modo quanto meno singolare. Un aereo di Stato utilizzato per motivi personali. Ma le cose non stanno così. Voi siete liberi di credermi o no ma le cose non stanno in questo modo. Invitato ad essere presente alla premiazione nel gran premio di formula 1 ho verificato le possibilità di arrivare in tempo. E un aereo di Stato era già stato previsto per il viaggio. Ho chiesto un passaggio e sono arrivato a Roma per partire. Ho portato mio figlio con me, anche se Elio il biglietto per un volo di linea già l'aveva acquistato. Ma non capisco qual'è il problema. C'era posto. Parlate di problemi di opportunità politica? Di atteggiamento offensivo rispetto a chi fa una vita diversa e molto più dura? Lo capisco. Ma è solo l'aspetto apparente della questione. La questione a mio avviso è che c'è un tentativo politico di massacrarmi in base a un progetto preciso per far cadere il Governo. Ho fatto approvare dopo 50 anni la riforma del sistema giudiziario e ho posto sul 51 bis(ovvio, fin troppo ovvio che parlassi del 41 e che si sia trattato di un 'lapsus calami'; il 51 riguarderà d'ora in poi le buffonate di Grillo) riguardo i mafiosi, dei paletti precisi e ferrei. Eppure devo avere le copertine dei settimanali per aver preso, anche per ragioni di sicurezza, un passagio aereo. Un aereo che, voglio ricordarvi, avrebbe fatto comunque quel percorso.
La realtà, credo, è che si sta tentando di riportare il paese alla caccia alle streghe. Si sta cercando di far rivivere a tutti il clima delle monetine gettate sulla macchina di Craxi. Demagogia allo stato puro. Tant'è che i presidenti di Camera e Senato mi hanno difeso. Così come il presidente del consiglio.
Ma anche da parte di un giornale che non è certo tenero con i politici, come "Libero", c'è stata una chiara presa di posizione in mia difesa. Scrive il vicedirettore Gianluigi Paragone: "Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella ha preso un aereo di Stato per andare al Gran premio di Monza. E' successo il finimondo. Non ci vedo lo scandalo, visto che era lì come ministro della Giustizia per la premiazione. Certo si può discutere sulla nobiltà della missione, ma se lo hanno invitato e lui ha accettato il problema non si pone più. Rappresentava l'esecutivo insieme al vicepremier Rutelli. Del resto in passato ci andarono anche autorevoli esponenti del governo Berlusconi. Usando aerei di Stato. Non si devono più usare? Facciano una legge così la finiamo. Oppure mettano per iscritto quando si possono e quando non si possono usare.
Obiezione numero uno: non era opportuno che il Guardasigilli usasse il volo di Stato per andare al Gran premio. Può darsi, ma allora non è opportuno che vada scortatissimo allo stadio, a passeggio con la moglie,al cinema e dovunque non sia casa o bottega. Anche quelle sono spese. Il Guardasigilli è uno dei ministri più blindati e più a rischio in assoluto, tanto che la sua protezione dura oltre il mandato. A prescindere se si chiami Mastella o Castelli. A meno che non si stabilisca che per Mastella le più alte protezioni non valgono perchè è un vecchio democristiano, un po' ciccione, coi capelli tinti e terrone.
L'articolo di "Libero" prosegue:
"obiezione numero due: ha fatto salire il figlio. L'hanno visto tutti, ci sono le foto dell'Espresso. Lo poteva evitare. Ma siccome su quell'aereo ci sono saliti anche altri parenti, senza per questo essere sputtanati, difendo Mastella. Come ? Non sapete che a bordo di quell'aereo decsritto come la Rolls Royce dei cieli c'erano altri parenti vip? Allora mettetevi comodi che facciamo un po' di gossip. E' noto che sull'Air Force italiano oltre a Clemente Mastella ci fosse anche il vicepremier Francesco Rutelli. E' arcinoto che Mastella si è portato il figlio. Non è noto invece che Rutelli s'è portato la moglie. La signora Barbara Palombelli. Il giornale di De Benedetti questo non lo racconta. Nè racconta che sull'aereo lussuoso c'era pure un parlamentare della Margherita, Renzo Lusetti. Con il figlio. Il quale non è sfuggito al severo cronista dell'Espresso che infatti racconta di 'un ragazzino under 14 con vistosa t-shirt sportiva, fotografato mentre sale sull'autobus presidenziale? Come mai le loro foto non sono state pubblicate? Perchè è un minorenne? Ok, passi. Ma la moglie di Rutelli non è minorenne. Nè lo è il parlamentare margheritino. Allora ditemi era più autorizzato a salire a bordo il ministro Mastella o l'anonimo Lusetti? E se proprio dobbiamo metterla sul piano delle parentele, perchè il figlio di Mastella può essere spiattellato mentre sulla Palombelli, su Lusetti e sul figlio il barricadiero Espresso stende uno strano silenzio? Non è che la casta è più casta quando c'è di mezzo Mastella e invece diventa "castetta" quando ci sono di mezzo Rutelli, la moglie e gli amici di Rutelli? Diciamo pure che sparare su Clementone da Ceppaloni è diventato un gioco da luna park. Beppe Grillo lo infilza coi suoi spilloni del Vaffa-voodoo. Mastella è l'icona dell'antipolitica. Avanza una cartuccia?Basta mirare alla schiena del ministro, tanto quello è grande e grosso: pigliarlo è un gioco da pischelli. Infatti non è stato difficile per il paparazzo scattare le foto e consegnarle all'Espresso. A proposito, come è possibile che in un'area militare, quindi top secret, un fotografo possa aver accesso così facilmente? Se io fossi i ministri Mastella e Rutelli mi preoccuperei della vulnerabilità di un'area militare. In altri tempi l'Espresso avrebbe sguinzagliato i suoi cronisti d'assalto, magari travestiti da terroristi, per svelare come è facile bucare la rete della sicurezza. Oggi però il menù prevede altro: oggi lo chef consiglia Casta a colazione, a pranzo, a cena. Quindi cosa c'è di meglio che infilzare il Mastellone e servirlo agli affamati di antipolitica? E magari condirlo con i mali della Giustizia che c'entrano come i cavoli a merenda. Eppure l'Espresso li serve accoppiati. Titolo dell'inchiesta: "Chi ha ucciso la giustizia. Quattro anni per un processo penale, sei per uno civile. Lo sfascio del sistema giudiziario. Il primato del tribunale di Venezia. E intanto il ministro Mastella e suo figlio volano al G.P. di Monza con l'aereo di Stato". Cosa c'entra scusate? Se il Guardasigilli a Monza ci fosse andato in tandem pedalando col figlio (tutta salute signor ministro...) i tempi dei processi si accorcerebbero? Ma dài, vediamo di piantarla. Se la Giustizia è nello stato comatoso che conosciamo gli aerei di Stato non c'entrano niente. L'abuso degli aerei di Stato non costerà mai quanto gli abusi delle intercettazioni telefoniche, delle interminabili indagini preliminari o della carcerazione preventiva. Mastella con un voto lo si manda a casa. I giudici no".

Angelo Ruoppolo protagonista su Radio Deejay - Idolo del Trio Medusa

Il giornalista di Teleacras, Angelo Ruoppolo, e' protagonista, suo malgrado, di una striscia (quasi) quotidiana su Radio Deejay nella trasmissione del Trio Medusa "Chiamate Roma Triuno Triuno".
Soddisfatto il giornalista agrigentino: “Vuol dire che svolgo bene il mio lavoro”, dice Ruoppolo. E se lo dice lui che ha il tesserino...dobbiamo crederci!
Ruoppolo e' adesso anche la voce del Promo della Dj Ten, una mini maratona in programma a Milano il 30 settembre. Il giornalista ha anche registrato la sigla di ''Giaccanasta'', una rubrica in onda su Radio Dj.
Ecco alcuni esempi:
6 settembre 2007 (Lui e lei, come Romeo e Giulietta...)
7 settembre 2007 (Denuncia per hard petting, in siciliano "la classica schiniata"
10 settembre 2007 (Con Fofo' Purtusu parla di Italia-Francia)
11 settembre 2007 (Esempio di come si fa giornalismo. Velvet)
12 settembre 2007 (Premiata ditta Agliu, Firticchiu e Panzamodda)
13 settembre 2007 (Ma che sei bravo, ma come pattina bene!)
14 settembre 2007 (Il Villaggio Mose' come Hiroshima, Viale Leonardo Sciascia come Nagasaki, Agrimarket come le Torri Gemelle)
24 settembre 2007 (Sccchhhhhhh come il DDT)
24 settembre 2007 (Lo spot della Deejay Ten)
27 settembre 2007 (Autotrasportatore di Licata)

A presto altri spezzoni!


... da Uliwood Party di Marco Travaglio - 5 settembre 2007

...
È sempre inelegante autocitarsi, dunque mi scuso se lo faccio. Ma un anno fa mi attirai il soprannome di "Beriatravaglio" per alcuni articoli sull’indulto. In uno di questi formulavo la facilissima previsione che l’ondata di scarcerazioni avrebbe prodotto un’ondata di criminalità e dunque un’ondata forcaiola di "tolleranza zero" ed "emergenza sicurezza". Aggiungevo che i politici, per non pagare dazio sulle proprie azioni sconsiderate e scaricarne le conseguenze sui magistrati, avrebbero ritirato fuori la vecchia bufala delle "scarcerazioni facili".
Bene, ci siamo. Ieri i tg annunciavano un supervertice al Viminale contro le "scarcerazioni facili", per studiare il modo di tenere dentro i criminali ed evitare che vadano a spasso prima della condanna definitiva. Scrivevo, e ribadisco, che le scarcerazioni facili non esistono. Esistono scarcerazioni a norma di legge: cioè di quella legge fatta da politici che spesso, poi, non ricordano più di averla fatta. Proprio ieri i carabinieri di Treviso arrestavano due albanesi e un rumeno per il duplice omicidio di Gorgo al Monticano. Il rumeno ha confessato le sue responsabilità e quelle dei due presunti complici. Uno dei tre, condannato per stupro, era uscito grazie all’indulto.
Scarcerazione facile? Sì, ma a opera del Parlamento (esclusi Idv, Pdci, Lega e An) che un anno fa votò l’indulto. Comunque, indulto a parte, se tanti imputati tornano in libertà prima che finisca il processo (sono presunti innocenti fino alla sentenza definitiva che arriva in media 10-12 anni dopo che han commesso il fatto) non è colpa dei magistrati, che alla fine del termine di custodia cautelare sono obbligati a scarcerarli. Né si può pensare di tener dentro per anni chi non è stato ancora condannato, come ai tempi di Valpreda. Il problema è dunque la lunghezza dei processi, che dipende anzitutto da due fattori. Primo: i troppi gradi di giudizio, che nei paesi seri sono al massimo due e da noi almeno cinque: indagini preliminari, udienza preliminare, primo grado, appello e Cassazione. Secondo: il regime della prescrizione, che nei paesi seri s’interrompe col rinvio a giudizio , mentre da noi continua a galoppare anche dopo il rinvio a giudizio e persino dopo la condanna in primo e secondo grado.
Basterebbe abolire il grado di appello (salvo in presenza di prove nuove) - come ha proposto di recente,inascoltato, il vicepresidente del Csm Nicola Mancino - e fermare la prescrizione all’udienza preliminare, per ridurrebbe i tempi dei processi a costo zero e liberare risorse umane e finanziarie per celebrare ancor più celermente gli altri due gradi di giudizio. A cascata, eviteremmo tante scarcerazioni di colpevoli per decorrenza dei termini, mentre gli innocenti ingiustamente accusati avrebbero giustizia molto prima di oggi. Ma di queste misure di puro buonsenso non pare si sia parlato nel supervertice al Viminale, occupato dalle chiacchiere sui lavavetri e gli ambulanti.
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..da Uliwood Party di Marco Travaglio - 8 settembre 2007

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Mastella emette una nota scombicchierata (subito elogiata da Sofri sul Foglio) per dire l’indulto non c’entra con la strage di Treviso: infatti “solo uno” dei due presunti killer albanesi ne aveva beneficiato, e solo dopo aver espiato la pena per stupro (reato escluso dall’indulto): insomma, l’indulto ha coperto “la condanna relativa ad altri delitti contemplati nell’ indulto”. Saran contenti i famigliari dei due coniugi assassinati, nell’apprendere che, sì, il presunto killer è uscito 3 anni prima, che senza l’indulto non avrebbe potuto uccidere, però l’indulto gli ha scontato i 3 anni di pena relativi ad altri reati e non allo stupro, la cui pena si sconta per prima. Il risultato non cambia, ma sono soddisfazioni.
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dal Blog del Sen. Clemente Mastella - Grillo? Un delinquente senza cuore

Nel suo blog Grillo continua ad attaccarmi. Prima voleva garantire assistenza legale ai parenti vittime di assassini usciti grazie all'indulto e trasformatisi in belve feroci. Poi ha deciso di raccogliere queste sofferenze in un libro bianco.
Per me Grillo è un delinquente senza cuore. Come definire chi si propone di strumentalizzare il dolore ultragiustificabile di chi ha perso amici, affetti, parenti per omicidi terribili attribuendo la responsabilità di quel dolore all'indulto? Come se l'indulto stesso fosse la causa di un omicidio, come se chi ha votato in Parlamento il provvedimento possa essere corresponsabile dell'omicidio in questione. Un assassino è tale, indulto o non indulto.
Per me Grillo è un ignorante costituzionale. Come definire chi finge o fa finta di non sapere che a proporre l'indulto è stato tutto il Parlamento e non solo il ministro della Giustizia?. Io ritengo che il provvedimento sia stato giusto e non scarico certo la responsabilità sugli altri. Ma la proposta è del Parlamento.
Per me Grillo non arriva alla vita di Benigni. Viva Benigni!

P.s. Mi sembra chiaro ora, e non era un segreto neanche prima, che Grillo punti a una presenza politica nazionale forte. Ce la farà a fare le liste? Vedremo. Ma la politica c'entra eccome.

Venerdi' da Calvino - Sabato a Levanzo

Questo week end e' stato diverso dagli altri.
Sono stato a Trapani per la prima lezione della seconda parte del Master in Diritto Tributario Internazionale che sta frequentando la mia Lulu'...
Dopo la mattina in giro per le concessionarie, visto che il mio papi sta pensando di mandare in pensione (dopo se' stesso) anche la Fiesta, ho passato il pomeriggio a recuperare il sonno perso per la levataccia.
Abbiamo preso una doppia (o matrimoniale) al B&B Nonna Elena, in via XX Settembre, trav. di via Orlandini, parallela di via Fardella.. insomma avete capito dove... Camera molto carina, arredamento curato, ve lo consiglio. Abbiamo pagato 40 euro.
Per cena abbiamo raggiunto Pietro (Avv. Grammatico) e Giorgio (Avv. Mastrilli) in centro e siamo andati alla Pizzeria Calvino 1946, una istituzione.. Mai mangiato una pizza (sia come pasta che come condimenti) cosi' buona!
Poi piccolo giro in centro, abbiamo preso un'altra cosa, chi da bere (Giorgio e Pietro) chi da mangiare (io e Ludo), in un locale dove suonavano dal vivo.
Alla fine abbiamo incontrato Lina (altra collega di Lulu') con Antonio, il suo ragazzo, entrambi di Palma di Montechiaro. Siamo andati nel locale piu' in di Trapani: l'Otto e mezzo.
Verso le due, tutti a nanna.

Il sabato dopo il master siamo andati, insieme a Lina e Antonio, a Levanzo (Isole Egadi) per fare un bagno e prendere un po' di tintarella.
Un bel pomeriggio in buona compagnia.
Le foto sono sul mio album Picasaweb.

Cepu

BetClic