Anche io ho creato la mia squadra al Fantascudetto indetto da Sky, si chiama Pro Scaccese!
Il campionato è appena iniziato, anche se siamo alla 20esima giornata della Serie A.
Ho totalizzato 80.5 punti e mi sono piazzato 4638esimo (su circa 70.000 squandre iscritte)!
Alla prima, Pato e Hamsik mi hanno dato "quel" tocco in più!
Per la seconda, ho già modificato qualcosa e mi sono tuffato sul mercato, proprio come i veri club, vista la scadenza del 31 gennaio.
Ho deciso di schierare questa formazione titolare (3-4-3):
Julio Cesar; Balzaretti, Materazzi, Mexes; Galloppa, Hamsik, Pirlo, Rosina; Amauri, Ibrahimovic, Vieri. In panchina, pronti al subentro: Toldo; Campagnaro, Criscito, Burdisso; Montolivo, Caserta; Gilardino!
Visto lo scarso rendimento di Pato in trasferta (3 gol solo a San Siro) ho deciso di sostituirlo: ho preso Amauri, e ho anche cambiato Pazzini (con il compagno Vieri) e il catanese Spinesi (con Gilardino).
Dietro ho comprato, e schierato titolare, il neo rosanero Balzaretti, nella speranza che Guidolin lo schieri nell'undici di partenza.
Per il resto, ho scelto di mantenere la coppia Pirlo-Hamsik, e di sostituire Seedorf-Nedved con Galloppa-Rosina.
Speriamo bene!
Se avete voglia di intervenire, o se vi servisse uno spazio per sfogarvi.. scrivetemi! nicolabilello@gmail.com
Fastweb
venerdì 1 febbraio 2008
Fantascudetto di Sky
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martedì 29 gennaio 2008
India, Cattolicesimo, Maqeda e Camilleri
Dei libri comprati alla fine del 2007 ne ho già terminati quattro:
Il secondo, della stessa collezione, è un approfindito diario dei molteplici viaggi nel Sudest asiatico del giornalista, che ci racconta la storia dei soldati maoisti o dei profughi buthanesi, il traffico d'organi e di bambini, la prostituzione ecc. Uno sguardo lanciato dove i media tradizionali non guardano, troppo impegnati in politica e gossip. Ottimo per sapere qualcosa in più su India, Nepal, Birmania e Buthan.
Il terzo è un saggio del matematico Odifreddi, troppo attaccato alla scienza e, a mio parere, troppo "poco" obiettivo.
Il libro vuole essere una critica al cattolicesimo e al cristianesimo: in opposizione a coloro che cercano una forma di razionalità nella religione, Odifreddi evidenzia "soltanto" le incongruenze e gli errori che ritiene presenti nella Bibbia e nei Vangeli, oltre che nelle interpretazioni che delle sacre scritture la Chiesa Cattolica ha dato. A senso unico. Importante, ma chissà se reale, la segnalazione del fatto che la Chiesa costa allo Stato italiano 9 milioni di euro l'anno, mezza manovra finanziaria, per le uscite (es: sovvenzioni a scuole e università cattoliche) e i mancati introiti (es: ICI).
Maqeda è un romanzo che si legge in 2 giorni, e racconta la storia di Filippo, ragazzo palermitano, nipote di un boss mafioso. Cerca di stare alla larga da Cosa Nostra, ma alla fine resta coinvolto in una brutta storia che gli costa un po' di carcere.
Numerosi i richiami alla storia vera, dalla morte del Generale Dalla Chiesa all'attentato di Rocco Chinnici, ma con alcune imprecisioni storiche: parla della Fiat Croma nel 1982, ma la stessa uscì nel 1985; anche lo stipendio da garzone di un milione di lire nel 1980 mi pare eccessivo!
Strano che nessuno glielo abbia fatto notare!
A dire il vero, l'ultimo, quello di Camilleri, non l'ho ancora terminato, mancano ancora 50 pagine, che conto di finire entro stasera.
Per chi ha letto "Il codice Provenzano" di Prestipino, è un piccolo riassunto sottoforma di dizionario: ripercorre in ordine alfabetico alcuni dei termini (ma non solo quelli) scritti sui pizzini dal boss scoperto a Montagna dei Cavalli, mostrandoci che, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, può celarsi la feroce banalità del male.
- Fucked Up di Gianluigi Ricuperati
- Premiata macelleria delle Indie di Alessandro Gilioli
- Perchè non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) di Piergiorgio Odifreddi
- Maqeda di Salvo Sottile
- Voi non sapete di Andrea Camilleri
Il secondo, della stessa collezione, è un approfindito diario dei molteplici viaggi nel Sudest asiatico del giornalista, che ci racconta la storia dei soldati maoisti o dei profughi buthanesi, il traffico d'organi e di bambini, la prostituzione ecc. Uno sguardo lanciato dove i media tradizionali non guardano, troppo impegnati in politica e gossip. Ottimo per sapere qualcosa in più su India, Nepal, Birmania e Buthan.
Il terzo è un saggio del matematico Odifreddi, troppo attaccato alla scienza e, a mio parere, troppo "poco" obiettivo.
Il libro vuole essere una critica al cattolicesimo e al cristianesimo: in opposizione a coloro che cercano una forma di razionalità nella religione, Odifreddi evidenzia "soltanto" le incongruenze e gli errori che ritiene presenti nella Bibbia e nei Vangeli, oltre che nelle interpretazioni che delle sacre scritture la Chiesa Cattolica ha dato. A senso unico. Importante, ma chissà se reale, la segnalazione del fatto che la Chiesa costa allo Stato italiano 9 milioni di euro l'anno, mezza manovra finanziaria, per le uscite (es: sovvenzioni a scuole e università cattoliche) e i mancati introiti (es: ICI).
Maqeda è un romanzo che si legge in 2 giorni, e racconta la storia di Filippo, ragazzo palermitano, nipote di un boss mafioso. Cerca di stare alla larga da Cosa Nostra, ma alla fine resta coinvolto in una brutta storia che gli costa un po' di carcere.
Numerosi i richiami alla storia vera, dalla morte del Generale Dalla Chiesa all'attentato di Rocco Chinnici, ma con alcune imprecisioni storiche: parla della Fiat Croma nel 1982, ma la stessa uscì nel 1985; anche lo stipendio da garzone di un milione di lire nel 1980 mi pare eccessivo!
Strano che nessuno glielo abbia fatto notare!
A dire il vero, l'ultimo, quello di Camilleri, non l'ho ancora terminato, mancano ancora 50 pagine, che conto di finire entro stasera.
Per chi ha letto "Il codice Provenzano" di Prestipino, è un piccolo riassunto sottoforma di dizionario: ripercorre in ordine alfabetico alcuni dei termini (ma non solo quelli) scritti sui pizzini dal boss scoperto a Montagna dei Cavalli, mostrandoci che, sotto la superficie di parole apparentemente comuni, può celarsi la feroce banalità del male.
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