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sabato 26 gennaio 2008

Che settimana...Prodi, Cuffaro e la monnezza!

La settimana appena trascorsa verrà ricordata per molto tempo!
Il governo Prodi ricade, Cuffaro si dimette e la monnezza campana fa il giro d'Italia.
Su quello che è successo in Senato, mi preme sottolineare soltanto il comportamento dell'INDEGNO "membro" (mai tale sostantivo fu tanto appropriato) dell'UDEUR Barbato. Non è concepibile che a rappresentarci in Parlamento (e a maggior ragione al Senato) ci sia gente come questa: capace di sputare e aggredire un compagno di partito perchè dice e fa quello che pensa.

Sono stanco di vedere politici che fanno solo quello che vuole o pensa il partito, soprattutto in momenti critici come questo: stimo gente come il Senatore Cusumano e Turigliatto, che per motivazioni opposte, sono andati contro il proprio partito. È vero che ricoprono la posizione grazie al partito, ma ogni tanto bisogna rendere conto anche alla propria coscienza. E, soprattutto, non dimenticare che l'Udeur ha preso i voti perchè appoggiava Prodi e l'Unione: quindi chi è il traditore, Mastella che tradisce Prodi o Cusumano che tradisce Mastella?
Sono stanco di vedere Senatori della Repubblica fare a pugni come se fossero sul ring, gridare come se fossero allo stadio, portare mortadella in aula come se fossero dal salumiere, stappare champagne manco fosse Capodanno.
Sono gli stessi che sui giornali si lamentano per i bulli nelle scuole: i ragazzi seguono soltanto il loro esempio.
Dovremmo indignarci: raccogliere le firme per mandarli via a calci in culo dopo comportamenti simili.
Una parola su Mastella non può mancare: ha espulso dall'Udeur il Senatore Cusumano "per indegnita' politica", mentre ha preferito tenersi accanto il "fedele" Barbato. SENZA PAROLE!!!

Passando al caso Cuffaro, e precisando che una sentenza di primo grado non significa necessariamente "colpevolezza", è notizia di poche ore fa che il governatore della Sicilia, con una settimana di "ritardo", si è dimesso dal suo incarico in maniera irrevocabile.
Gli era stato chiesto dall'opposizione, ma anche da qualche esponente di centro-destra.
Dopo il caso Mastella, dimessosi per gli arresti domiciliari della moglie, e per il suo successivo coinvolgimento nell'indagine, era il minimo che il Presidente della Regione potesse fare.

Adesso avrà più tempo per dedicarsi alla sua battaglia personale per dimostrare la sua innocenza e, se ci riuscirà, tornare più forte di prima.
Sbaglia Leoluca Orlando ad additare Cuffaro come "favoreggiatore di mafiosi": una cosa è ciò che ognuno di noi pensa, a torto o a ragione, un'altra è accusare pubblicamente senza portare nessuna prova, nonostante una sentenza di primo grado. Di lui si potrebbe ricordare che nel 1996 venne indagato per corruzione aggravata durante l'esercizio delle sue funzioni di Sindaco di Palermo. Il pentito Tullio Cannella fornì uno scenario inquietante affermando che nel 1986 il Comune di Palermo, dopo una tangente di 200 milioni di lire, acquistò degli appartamenti di un certo Giuseppe Bonanno, un prestanome di Gaspare Finocchio (imprenditore) che era invece in odore di mafia. Destinatari della tangente, secondo il pentito furono il Sindaco Leoluca Orlando e l'assessore Vincenzo Inzerillo, all'epoca dei fatti in carcere da 16 mesi per mafia [Centro Impastato Cronologia 1996]. Nel 1995 la Procura di Palermo gli inviò un avviso di garanzia come anche a Domenico Lo Vasco, ex sindaco e assessore alle Finanze in una precedente giunta Orlando, per l'appalto concesso alla Sispi, una società mista tra il Comune, l'Iri e la Finsiel, finanziaria del gruppo Iri, per l'informatizzazione dei servizi comunali. L'inchiesta fu poi archiviata. Fu invece inquisito dal Pm della Procura di Palermo, Lorenzo Matassa, per i restauri del Teatro Massimo, accuse da cui Orlando, processato, fu assolto con sentenza definitiva.
Quindi, essere indagati o condannati primo del terzo grado di giudizio non significa essere colpevoli. Tantomeno, il sig. Leoluca Orlando rispetta la sentenza emessa dai giudici di Palermo, che escludono il favoreggiamento a Cosa Nostra.
Non sto qui a difendere Cuffaro, non l'ho nemmeno votato alle ultime elezioni, optando per la Borsellino, ma quello che dichiarano i giudici non può avere una interpretazione quando l'imputato è Orlando e una opposta quando è Cuffaro.

Caso rifiuti: i campani dovrebbero scendere in piazza non per tenere i rifiuti lontani dalle discariche, ma per chiedere le dimissioni, anche queste irrevocabili, di chi negli ultimi anni li ha portati a questa situazione: Bassolino e Pecoraro Scanio (non conosco nello specifico il potere e\o la colpa dei sindaci...per questo non ho inserito la Iervolino, nè altri sindaci della zona!).

Cepu

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